Le prime otto pagine del manoscritto      
    di Emilia Belzoppi Bondanini
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Il Contenuto
di Pietro Bondanini
 
 

 

Emilia Belzoppi, nacque a San Marino il 12 febbraio 1833, fu sposa a Salvatore Bondanini medico condotto nella città di Verucchio, mia bisnonna per parte di papà, morì il 10 maggio 1920, quando ancora dovevo nascere.

Lo scritto è raccolto in tre volumetti dai quali trassi i testi per trascriverli nelle tre parti di questo libro: la prima tratta delle vicende politiche del di lei padre Domenico Maria Belzoppi, tra i patrioti del primo Risorgimento italiano; la seconda, i fatti significativi della sua vita di fanciulla sino al matrimonio; la terza, la vita di famiglia sino all'anno 1906 con particolare riferimento alle nascite di sei figlie e di sette figli.

In quell'anno iniziò la stesura del diario che offre meno riferimenti a fatti storici noti, ma pur sempre avvincente per il rispecchiarsi delle sue vicende familiari con la vita dei primi anni del ‘900 che mostrava un'Italia dove tanti, come i suoi figli, erano costretti all'abbandono del luogo natio per affacciarsi anche all'estero. In questa stesura l'opera riporta le prime 237 pagine sino ai fatti avvenuti nel 1884. Le rimanenti, circa 500, sono ancora da riordinare e da trascrivere. In particolare nel terzo volume, la numerazione non fu fatta dall'autrice ma tentata dagli eredi, senza venirne ancora a capo.

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Il padre di Emilia, Domenico Maria Belzoppi, nacque il 14 novembre 1796, fondò, alla fine del primo ventennio del XIX secolo, un'affiliazione alla Carboneria nella setta dei Giovani Guelfi e in seguito alla Giovane Italia assieme al suo amico Dottor Giuseppe Bergonzi. Nel 1831, dopo aver ospitato sul Titano numerosi esuli fra gli iscritti all'associazione mazziniana in Italia e, nel 1834, tentato di recarsi nel Granducato di Toscana per organizzare un nuovo moto insurrezionale, fu arrestato nei pressi di Carpegna; subì le carceri dello Stato della Chiesa e l'anno dopo, grazie anche agli interventi degli Ambasciatori di Francia e di Svezia fu liberato, rientrando trionfalmente nella sua Patria. Dopo la morte del padre Vincenzo, prese il suo posto nel Consiglio dei sessanta (il parlamento di San Marino) divenendo cinque volte Capitano Reggente ed in particolare nel 1848, quando risolse il problema giuridico-legale dello sconfinamento di Garibaldi in territorio sammarinese, permettendo, senza irritare troppo gli Stati confinanti, il momentaneo aiuto ai garibaldini.

Nell'ultimo semestre di reggenza il B. dovette ancora affrontare il problema dei rifugiati politici, ma questa volta in irtaniera restrittiva. Pressato da autorità pontificie e austriache, che già nel giugno del 1851 avevano presentato alla Repubblica un ultimatum seguito da immediata invasione per la consegna di rifugiati, egli ritenne necessario regolare il diritto d'asilo "affinché non si convertisse in interno ed esterno pericolo", come ebbe a scrivere alla fine del 1854 in una memoria [1] indirizzata al Consiglio.

La presenza di patrioti che facevano di San Marino il centro di attività cospiratorie in territorio pontificio, ciò che comprometteva la neutralità della Repubblica, di altri di parte avanzata che si servivano della libertà loro concessa per svolgere opera di proselitismo rivoluzionario nello stesso territorio sanmarinese, e infine di delinquenti comuni che si celavano dietro l'etichetta politica, fu la causa della sua iniziativa [2]

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L'autrice sostiene di essere spinta a scrivere sul proprio “passato pieno di gioie e dolori” per una sola ragione: “la speranza di rivivere nella mente e nel cuore dei (suoi) figliuoli e di avere da essi, maschi e femmine, una preghiera per la povera anima che trovasi in chissà quali angustie e patimenti” dedicando la lettura del suo diario esclusivamente ai propri figli” sostenendo di farlo anche “perché queste cose intime non andranno sotto gli occhi di alcuno che non sia loro”. Così Emilia Belzoppi attuò di riportare al presente i ricordi del proprio passato e di trascrivere, giorno per giorno, dal 3 luglio 1892, i patimenti, suoi e di suo marito, nel tirar su tredici figli.

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Emilia Belzoppi ebbe tredici tra figli e figlie! Da qualche tempo i nipoti non si contavano e… ora, tra i pronipoti, non riesco ad immaginare il numero dei rampolli, tra i quali me stesso … già con il peso di quindici lustri sulle spalle! Le mie conoscenze tra questi si contano sulle dita delle mani e, a tutti, vorrei offrir loro l'opportunità di leggere queste pagine.

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