Circa il problema della libertà Leibniz discute soprattutto le varie
forme che il determinismo teologico aveva assunto nella letteratura protestante
contemporanea, per rivendicare all'uomo la libertà nel senso tradizionale
di autodeterminazione.
Dio inclina senza necessitare e la libertà dell'uomo non consiste
nell'indeterminazione assoluta, cioè nell'arbitrio di indifferenza,
ma nell'assenza di necessità e di costrizione. Da Leibniz in poi
la Teodicea è considerata come una parte fondamentale della teologia
razionale.
Tutto quanto precede vuol dire che l’uomo, nel porre
in essere le proprie azioni, è libero di scegliere tra
il male ed il bene; ma questo non è sufficiente a spiegare
in modo incontrovertibile se è vero, come dice Schelling,
che ogni singolo essere ha il suo posto, la sua parte e la sua
funzione nel mondo; giacché, come ingranaggio dell'ordine
totale, è fatto per ciò che fa.
In poche parole, seguendo questa scuola di pensiero la vita umana sarebbe
segnata solo dalla predestinazione ed il futuro sarebbe già determinato!
Non sono convinto che sia così e al riguardo propongo di condurre
l’esame di questa problematica come metodologia di studio degli eventi
e cioè nel selezionare quali accadimenti si succedono con un nesso
causale o casuale e quali invece non hanno questa caratteristica e determinano
una discontinuità.
Chiarisco con una domanda: Galileo Galilei, con la sua opera, ha creato
un fattore di discontinuità? Tutto ciò che è successo
dopo avrebbe potuto essere previsto? La stessa domanda la possiamo fare
per Albert Eintein e per Carlo Marx? Questi tre esempi sono chiaramente
epigoni di un fattore di discontinuità!
Credo che, a questa domanda, si possa dare già una parziale risposta.
Se la storia riguarda l’umanità, la storia riguarda anche,
in modo attivo e/o passivo, ogni singola persona umana.
Ho scritto in precedenza che, nel proprio presente, ogni singolo uomo si
trova alle spalle il tracciato di vita passato e agisce proseguendo secondo
il suo personale progetto di vita.
Nel presente può succedere di tutto, ad esempio:
- Ricevere una telefonata nell’assistere alla partita
di calcio trasmessa alla televisione (potrebbe essere il messaggio
per intervenire come detto al numero 5).
- Essere deferiti al tribunale dell’inquisizione e condannati
alla messa all’indice di tutte le proprie opere.
- Avere un’illuminazione, mentre si fa il bagno e scrivere
un Manifesto politico.
- Esperimentare una nuova reazione chimica per migliorare un
prodotto e, invece, farne un altro inutile ma il cui uso sarà scoperto
solo nel futuro.
- Ricevere l'ordine di commettere un delitto per cedere ad un ricatto (non io e spero nessuno di voi).
- Dulcis in fundo: inventare la biro, il tappo corona, la colla
del “Tipp-Ex” …. tutte invenzioni più simili
alla vincita al lotto (ma non tutti fanno soldi) che al frutto
di meditati e continui studi e ricerche.
Ecco l’attimo fuggente, quell’attimo che può essere
fatale nel segnare il destino nel proprio progetto! La fusione
progetto/percorso sprigiona quell’energia sufficiente a
portare il passo all’attimo successivo e provocare la fusione
successiva.
Questo fenomeno riguarda tutti noi come singoli, ma riguarda anche la nostra
famiglia ed il nostro gruppo di appartenenza sino ad abbracciare tutte
le comunità umane: ognuna delle quali ha un proprio progetto ed
un proprio percorso che, punto per punto, si fondono. Quindi, la storia è ripercorrere nel passato il punto di fusione
di tutti questi percorsi.
“ Melting point”, suona bene e tutto ciò assomiglia molto
a quanto i fisici ricercano tra le biforcazioni che segnano le discontinuità.
Roma, 23 dicembre 2003
Revisione del 5 luglio 2006 |