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Fatti di oggi, idee di ieri
di Pietro Bondanini

Il nostro pensiero, come tutte le nostre azioni, è tendenzialmente proiettato verso l’avvenire. Per valutare gli eventi di oggi non abbiamo altro mezzo che rivolgerci a chi, nel passato, ci ha suggerito ciò che oggi riteniamo più utile per capire.

Sotto il titolo Fatti di oggi, idee di ieri desidero significare che l'uomo opera una continua lotta per la propria esistenza servendosi delle sue tipiche doti di saper acquisire conoscenze  autonome attraverso l'osservazione, elaborare concetti complessi con il ragionamento induttivo e deduttivo, accumulare le esperienze in un processo di continuo apprendimento sia individuale che collettivo e, infine, scegliere ed agire in conseguenza.

Per usare una similitudine, è come se ciascuno operasse su un piano inclinato ora in salita, ora in discesa: tutti proiettati ad andare avanti, chi più svelto e chi meno, secondo le proprie capacità. Il percorso è segnato da un continuo cambiamento senz'altra esperienza di quella fatta precedentemente da sé e dagli altri.


Chi ci ha accompagna in modo corretto per seguire un lungo e sicuro percorso?

Ritengo che siano uomini e donne di fede, forti e tenaci, che con il loro esempio ci indicano le vie per raggiungere la felicità con la rigorosa osservanza di regole di vita.


Siddharta - Buddha Gautama
( 563 ca-486 ca. a.C.)

Sant'Agostino (354-430)
Sant'Agostino
(354-430)

Avicenna (980-1037)

Abu Alì al-Husayn ibn Sinà - Avicenna (980-1037)


San Francesco d'Assisi (1221-1274)

Una sola qualità accomuna i personaggi che hanno questo carattere: non aver combattuto il male, ma aver portato a compimento, con cuore puro, solo il bene.

Così appare alla coscienza di tutti: tra i più clamorosi, l'esempio di Buddha, di Sant'Agostino, di Avicenna, di San Francesco, di Santa Caterina da Siena, di Gandhi, della Beata Madre Teresa di Calcutta ed ora, anche, di Papa Giovanni Paolo Secondo.

Dovrei aggiungere i Giusti e tutti i Profeti, ma pochi di essi hanno affrontato il male assolutamente disarmati.

Uno per tutti, tra questi ultimi: Salomone che ricevette da Dio un "cuore intelligente (1Re 3:4-15)", ma che, per quanto sapiente e saggio, non ritengo possa far parte della compagnia dei disarmati dal cuore puro.

Infatti Salomone, fu re d'Israele, fece sorgere il Tempio in Gerusalemme, amministrò con saggezza la giustizia ... ma pure, oltre a combattere per soggiogare i nemici, si allontanò dal Signore corrotto dall'idolatria introdotta in Israele dalle sue 700 mogli e 300 concubine straniere meritando la punizione di Dio, che si manifestò dopo la sua morte avvenuta nel 926 a.C..

La successione passò al figlio Roboamo, ma per le eccessive servitù imposte ai sudditi, dopo poco, il regno si divise e quest'ultimo rimase a governare solo le tribù di Giuda e Beniamino con capitale a Sichem, mentre Geroboamo (figlio di Nabate e Giuda) regnò sulle altre tribù 1Re 12:1-24; Mt 1:7, proclamato re d'Israele nella capitale di Gerusalemme.

Salomone rispettò la libertà del suo popolo e poco o nulla fece per consolidare la propria dinastia per se stesso e per la propria discendenza perchè sembra che non abbia mai voluto agire oltre i margini delle capacità sue proprie.

°°°

Sabato, 2 aprile 2005 alle ore 21,37 si è spento Papa Giovanni Paolo Secondo. Dopo la morte, qualcuno lo ha proclamato "Grande" e, per i suoi funerali fissati per le

ore 10.00 del venerdì successivo, una moltitudine immensa affluita da tutto il mondo, lo ha voluto "Santo subito".

Forse è troppo presto per collocare quest'uomo, "Saggio tra i saggi", "Giusto tra i giusti" e "Buono tra i buoni" come "Grande" nella storia universale, ma tale è il fascino che ha esercitato il suo carisma che, anch'io mi affretto ad aggiornare questa pagina perchè compaia accanto a Madre Teresa di Calcutta proclamata "Beata" per la stessa volontà di questo "Grande" Papa. Di nessuno dei "Grandi" qui raffigurati, ad eccezione di Salomone, menziono opere da loro costituite. Il motivo è che nel mio animo so chi sono e cosa

rappresentano nel mio esistere.

Per Carol Wojtyla è lo stesso e non posso aggiungere null'altro che ricordare gli innumerevoli esempi di vita che ha donato a tutta l'umanità nel suo lungo regno per raggiungere la pace, la felicità e la salvezza.

Per ultimo, mi si potrebbe obiettare perchè non ho menzionato Gesù. Confesso che non ho osato menzionarlo perchè Gesù è Dio!

Questa mia decisione è ora confortata dall'Omelia pronunciata dal Papa Benedetto XVI nel giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo dell'anno 2007, durante la quale ha ricordato che non è falso dire che Gesù sia un profeta; ma non è sufficiente perchè Pietro, alla domanda del Cristo "E Voi, chi dite che io sia?", rispose "Tu sei il Cristo, figlio del Dio vivente".

Chiudo riportando il contenuto della lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (5, 1.13-18), nella quale sostiene che la libertà si esprime con l'amore, ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni glia altri!

Fratelli, Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.

Voi, infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il prossi-
mo tuo come te stesso». Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!

Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge.

°°°

Chi progetta di far del male per il proprio o altrui bene, pensi invece di far del bene a se stesso operando per la salvezza, per il benessere e per la felicità del prossimo, chiunque sia ed ovunque abiti in questo mondo.


Perchè ho scomodato questi personaggi illustri del passato per valutare le vicende di oggi?

L'ho fatto intenzionalmente per mettere in mostra il contrasto esistente tra l'osservare gli eventi correnti nella nostra epoca con gli occhi di chi - ancora abbagliato da glorie rovinosamente cadute e nostalgico cultore di utopie dominatrici - insiste a imporci modelli di vita fallaci e contro natura rispetto a quelli proposti da chi, col sacrificio di se stesso e con l'esempio, ha meritato di essere considerato, per sempre, vivida fonte ispiratrice di ogni giusta azione verso il bene.

Questa sottosezione è orientata essenzialmente a porre risalto a quanto sia intensamente operante il residuo paretiano della persistenza degli aggregati, rispetto a quello dell'istinto delle combinazioni.


Roma, 23 novembre 2002
Rrevisione 25 gennaio 2004
Revisione 26 giugno 2004
Revisione 8 aprile 2005
Revisione del 25 aprile 2006
Revisione del 1° luglio 2007

Dopo quasi quattro anni che ho scritto questa pagina, sento il bisogno di manifestare la mia convinzione che gli eventi che nel frattempo si sono succeduti confermano che il metodo di ricerca che propongo ha una sua ragionevole fondatezza per ricostruire i percorsi storici che i Popoli della Terra hanno segnato sino ai nostri tempi e per scoprire quali siano i fondamenti per presagire un futuro dove non sarà più necessario ricorrere ad armi devestatrici per risolvere i conflitti.

Ho maturato questa convinzione osservando che ormai da oltre un decennio assieme a tante cose cattive si riesce anche a farne di buone con effetti durevoli.

In questa sottosezione cerco di enucleare le cattive dalle buone avvalendomi di un semplice metodo selettivo:

  • quali cose sono il frutto della persistenza degli aggregati e quali dell'istinto delle combinazioni;
  • quali sono i fondamenti ideologici degli operatori politici, sociali ed economici e quali sono le rispettive responsabilità delle azioni da loro commesse.

Credo che oggi la più importante aspirazione della gente sia quella di chiarezza nella comunicazione e di trasparenza negli atti: la gente vuole capire cosa si fa e vuole sapere chi fa.

Chiarezza e trasparenza si potrà ottenere riprogettando il sistema sociale come insieme di persone singole e non più come insieme di comunità, dove la persona è semplicemente un numero.

Si tratta della più grande conquista sociale che l'umanità potrà godere allorchè tutte le comunità saranno conformate al principio di sussidiarietà e quando ognuno potrà essere beneficiario e responsabile diretto di ciò che fa.

Tratterò ampiamente questo argomento nel prosieguo; qui basti ricordare che (da Wikypedia - Sussidiarietà -Origine):

«... il principio di sussidiarietà deriva, in origine, dalla dottrina sociale della chiesa della quale costituisce uno dei fondamenti: di esso si trova un primo abbozzo già nell'enciclica Rerum Novarum (1891) di Papa Leone XIII, ma la formulazione più compiuta di questo principio si trova nell'enciclica Quadragesimo Anno (1931) di Pio XI:
"Come è illecito togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le loro forze e l'industria propria per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere ad una maggiore e più alta società quello che dalle minori ed inferiori comunità si può fare [...] perché è l'oggetto naturale di qualsiasi intervento nella società stessa è quello di aiutare in maniera suppletiva (subsidium) le membra del corpo sociale, non già di distruggerle e assorbirle."
E quindi: "È necessario che l'autorità suprema dello Stato rimetta ad assemblee minori ed inferiori il disbrigo degli affari e delle cure di minore importanza" in modo che esso possa "eseguire con più libertà, con più forza ed efficacia le parti che a lei sola spettano [...] di direzione, di vigilanza, di incitamento, di repressione, a seconda dei casi e delle necessità."
Anche successivamente la chiesa cattolica promuoverà questo principio, sottolineando soprattutto il ruolo della famiglia e dei corpi intermedi in tutti i settori della società.»
Castiglioncello, 18 agosto 2006

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In questa sottosezione:
   
Introduzione
Storia
L'ancora della memoria
Il rasoio di Ockham
Uno sfondo per capire
Una nazione per i popoli
Manuale di storia
Ma quanti poteri?
Libertà e lavoro
Tavola rotonda
  Parla il Rabbino
  Parla il Prete
  Parla il Dottore in filosofia islamica
  Secondo giro e conclusione
Le regole del gioco
  Specialismo
  Antispecialismo
  Generalismo
  Il gioco di Pibond©
 
 
 


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