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Crescita e maturazione del Fantolino
di Pietro Bondanini

Quando l'intenzione stimola manifestazioni che portano al compimento di atti sorretti dall'ignoranza o dalla disperazione possono accendersi contrasti sociali difficilmente controllabili.

In corso di redazione

Non posso riporre sullo scaffale la Matrioska prima di aver gettato le basi per proporre un modello di gestione del cambiamento adatto ai nostri tempi e formarlo intorno alla persona. Da quanto ho detto finora, appare già evidente che qualsiasi provvedimento che limiti la libertà della persona e che non trovi, in via prospettica, una contropartita in termini materiali e morali, non è proponibile, specie se questi provvedimenti sono volti a consolidare privilegi e bardature burocratiche parassitarie del tutto ingiustificate nella nostra moderna società.

Da qui deriva che il cambiamento deve avvenire spontaneamente all'interno della società e, allo stesso tempo la società deve autogestirlo creando al proprio interno organismi adatti allo scopo.

L'uomo non ha simili in natura: è unico perché si adatta in tutte le circostanze e, in ragione a queste, modifica l'ambiente in modo personalizzato. L'uomo non è specializzato come il panda che mangia foglie di bambù: è onnivoro. Non è nemmeno come le api: non costruisce alveari tutti uguali. L'uomo è cicala e formica; tonno e aquila; polipo e segugio; tutto insieme! L'uomo ha un'anima e manifesta sentimenti creando bisogni che in natura nessun altro ha, e sa fare il meglio di tutti gli altri viventi.

Paraltro l'uomo non è una chimera: sarebbe un mostro!

L'uomo assume in sé tutte le specializzazioni dei viventi, ma come singolo ne assume poche o anche nessuna perchè non esiste un esemplare uguale all'altro: nella specializzazione, nel fisico e nello spirito.

La prole dell'uomo richiede un tempo di crescita molto lungo perché, alla nascita non ha specializzazione che acquisisce, seguendo le proprie attitudini, attraverso opzioni e vincoli insiti tra le multiformi attività che ha creato intorno a sé.

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Un modello sociale adatto all'uomo non esiste in natura e l'uomo deve inventarselo di volta in volta adattandolo ai cambiamenti che si susseguono nel tempo. Questo modello deve conformarsi alle esigenze e ai bisogni manifestati dall'universo di persone interessate che oggi comprende l'umanità intera che si sta globalizzando ma che è ancora frammentata in popolazioni culturalmente troppo diversificate perché si adattino spontaneamente ai modelli di vita più evoluti.

Ho detto che qui parlo solo di una base per il modello e non del modello perché già solo aver menzionato questa frammentazione è impossibile pensarne uno unico e valido per tutti.

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La guerra in Iraq è conclusa solo sulla carta perché ancora non si sa chi ha vinto. Gli alleati, Stati Uniti in testa, impongono il modello di vita occidentale in una democrazia che stenta a nascere durante la palese guerra civile tra nuovo e vecchio regime, e di religione tra sunniti e sciiti ancora in atto; il tutto è complicato dal terrorismo che trascende questo conflitto interno. La guerra d'Iraq sarà conclusa solo quando i contendenti, che non vogliono pacificatori tra i piedi, deporranno le armi senza vincitori né vinti.

Ricordo anche i Paesi Africani, la Turchia che si dibatte tra la teocrazia e la laicità, la Romania che si lecca le ferite della feroce dittatura di Ceausescu giustiziato nel 1989, i Rom che se la spassano in Italia . eccetera, eccetera!

C'è da mettersi le mani nei capelli! Proporre un modello è una vana ed inutile esercitazione utopica. Pareto c'insegna che le tirannie devono decadere spontaneamente: non devono essere abbattute con rivoluzioni o guerre. Quindi, l'unica cosa possibile è quella di esaminare il fenomeno nei minimi particolari e proporre soluzioni ad hoc per sollecitare l'avvio di politiche che sospingano gli operatori a compiere azioni virtuose ed efficaci in modo da raggiungere al più presto un equilibrio Es di qualità cioè quello che massimizza la libertà della persona nel contesto storico nel quale ognuno vive.

E come ho fatto più volte, immagino ancora di rappresentare questa umanità in subbuglio dentro e fuori dalla Matrioska.

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La chiave di volta per rappresentare il fenomeno è quella di immaginare una Grande Matrioska vuota che teoricamente rappresenti il massimo della reattività sociale per gestire al meglio le risorse globali considerando l'universo umano costituito da persone singole libere dal maggior numero di vincoli che non trovino contropartita in termini materiali morali e spirituali. Così si otterrà un modello di popolazione tipo corrispondente ad una figura di Matrioska la cui reattività è più efficace per ricavare la massima utilità sociale.

Ciò vuol dire che nella Grande Matrioska interagiscono solo bisogni e risorse e quindi, in lei è contenuto il risultato Es del generatore Gf che funziona con l'apporto di persone libere che considerano la libertà come vincolo intangibile di tutto il sistema. Il problema sta nel trasferire, per ordine di grandezza, la Matrioska delle popolazioni che considererò tutte nella loro dimensione reale. Ma, tra queste Matrioske più piccole, quale è più grande e quale è più piccola? Ognuna vorrà per sé e per gli altri il proprio modello e trasferirsi tale e quale nella Grande Matrioska! Ma?!

Ovviamente non si tratta di mettere gli italiani dentro gli austriaci o dentro i russi o viceversa, ma di osservare se la popolazione Italia è sufficientemente omogenea per costituire un insieme da mettere a confronto con la Grande Matrioska. Se, al momento, l'una è più grande, uguale o più piccola non ha nessuna importanza perchè la reattività va valutata non tra i singoli ma nel complesso riguardante la popolazione globalmente considerata.

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Della Matrena e del Fratello maggiore ho ampiamente discusso presentando, rispettivamente nei capitoli dedicati ai regatanti di America's Cup e alla pattuglia delle Frecce Tricolori. Rimane da sviluppare i vari aspetti dell'indole del Fantolino e della Gente Comune che rappresento col Fratello minore, nell'evoluzione del controllo sui residui in fase di adattamento al cambiamento. Infatti è su questi due personaggi che occorre indirizzare la massima attenzione per trovare e poi suggerire il sentiero virtuoso di crescita verso l'inglobamento nella Grande Matrioska!

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Inizio con i sentimenti e le manifestazioni del Fantolino volte a conseguire fini che sono giustificati oggettivamente:sì/no e soggettivamente:no quel tanto che basta per dire che sono quelle innate nell'uomo dalla nascita.

Si tratta di manifestazioni che nascono da azioni non logiche di Classe seconda - genere II (come quelle dello sciamano) che, come si visto al capitolo 8, stimolano la quasi totalità delle azioni oggetto dello studio di Pareto, alle quali si accompagnano spesso azioni non logiche di Classe seconda - genere I (gli atti imposti dal costume e dalla moda).

Mi rendo conto che l'agire umano, per quanto perfetto sia, porta a commettere atti di questa specie consciamente o inconsciamente (alzarsi col piede destro, mettersi o non mettersi nelle condizioni consigliate dall'oroscopo, toccare il cornetto rosso che pende dallo specchietto retrovisore dell'auto ecc.), ma sono atti che di per sé non hanno un significato che per quello che producono con risultati assolutamente irrilevanti dal punto di vista sociale.

Direi che nascono dal nostro inconscio e corrispondono ad una verità che sta nella nostra mente e che precede la fase intenzionale degli atti. Si tratta di un processo che appartiene interamente alla sfera inviolabile della libertà della Persona e interessa la sociologia solo in via subordinata alla psicologia!

Quando l' intenzione, al di là di ogni verifica sperimentale, stimola manifestazioni che portano al compimento di atti sorretti dall'ignoranza o dalla disperazione che interagiscono sul generatore di forze (Gf), possono accendersi forti contrasti sociali difficilmente controllabili. Ripeto: questi fenomeni nascono esclusivamente dall' ignoranza e dalla disperazione di chi ha perso il controllo dei propri sentimenti!

Se un giocatore diventa ricco perché ha giocato al Casinò di Venezia è cosa del tutto incoerente col fatto che la vincita sia nata dal sogno del numero 47 con o senza il morto che parla! Per la società costui è diventato ricco e basta ed il fenomeno vale solo per il suo peso ponderato sul campione preso in considerazione per fini statistici (quanti giocano il 47 rosso e quanti vincono).

Giocare, ovvero sfidare la fortuna fa parte della psiche umana e di per sé, la questione non può avere rilevanza sociale in quanto ogni manifestazione, atto o azione, in massima parte di classe seconda, ricade sotto l'alea della fortuna ed il processo intenzione-atto si svolge non secondo una logica sperimentale (puntare tutta la posta sul 47 una sola volta per vincere, non è logico!), ma con una strategia svolta secondo logica probabilistica che consiglia una seria valutazione dei rischi (entrare al casinò; giocare una certa somma sperando di ripagarsi il divertimento e tutte o parte delle spese della serata).

A questo punto ci si rende conto che dirsi fortunati o sfortunati non ha senso se ai propri atti si vuol attribuire la bontà o la malevolenza della dea bendata; invece ha senso affermare che si è fortunati quando, prima di agire, si affrontano le situazioni dopo aver compiuto l'esame strategico sugli effetti delle proprie intenzioni.

Se un gioco assume una rilevanza tale da sconvolgere le relazioni sociali, l'intervento deve essere mirato solo agli aspetti culturali, oltre che verificato sotto l'aspetto dell'equità in sé e, in generale, delle modalità del gioco (età dei giocatori, orari, localizzazione e strutture).

Ma il gioco è anche la nostra vita. Tutti i giorni sfidiamo la fortuna, anche inconsciamente. Anche le azioni commesse secondo le più sofisticate tecniche strategiche possono tradursi in clamorosi fallimenti. Tanto siamo più prudenti tanto meno siamo soggetti a rischio: ma il rischio zero non esiste e se esiste crediamo che non succeda niente e tutto rimanga immutato, ma il tempo continua inesorabilmente a cambiare le cose! L'uomo si trova sempre davanti ad una decisione da prendere e a sfidare la dea bendata!

Il gioco è essenziale nella nostra vita, ma la nostra vita non è confinata tra i giocatori che si recano a Las Vegas!!

I pensieri qui esposti, ondivaghi, vaghi e avvolti in un atmosfera caotica, tentano di rappresentare il clima culturale di una società immatura quale appunto è quella del Fratello minore e del Fantolino.

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Fedor Dostoevskij ne' Il Giocatore riesce a convincerci che, nel delirio d'amore per Polina Aleksàndrovna, Aleksej Ivanovic, fa la cosa giusta nell'abbandonarla nel momento di essere ricambiato e nel recarsi al casinò di Roulettenburg per puntare, una volta sola, sul grandioso 47 rosso!

Ricordo questo episodio, tra i tanti il più significativo del romanzo, perché scorrendo il testo, non c'è una, dico una, manifestazione della miriade di personaggi che vi sono rappresentati, che segua una linea di comportamento coerente con quello che gli stessi vogliono ottenere. L'unica cosa giusta la compie la nonna che si precipita dalla Russia per interrompere i sollazzi di suo nipotastro il Generale restituendogli un pacco di telegrammi coi quali si chiedeva se ella non fosse già morta e ciò evidentemente per carpirne la copiosa eredità!

Questo breve episodio serve a chiarire un principio elementare: se tutta l'umanità fosse formata dai personaggi del romanzo di Dostoevskij, nessuna roulette esisterebbe in nessun casinò di nessuna città come Roulettenburg . e gli uomini vivrebbero come una sottospecie animalesca e, appunto, come i personaggi del romanzo!

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Non potrei davvero continuare questo mio scritto se, a differenza di tempi ancora non remoti, non avessimo le conoscenze di oggi sul calcolo combinatorio e delle probabilità e non disponessimo dei mezzi attuali di elaborazione così vasti e potenti, tali da consentirci di sapere, attraverso opportuni campionamenti, quanti tentativi occorre compiere per avere la matematica certezza che qualsiasi evento possa ripetersi.

Se i personaggi del romanzo di Dostoevskij, anzichè vivere da Fantolino avessero condotto un esistenza almeno assimilabile a quella del Fratello minore avrebbero saputo che sul lungo periodo, il giocatore di carte che ha nella propria manica il calcolo combinatorio è destinato a vincere. Non ha maggiori probabilità di vincere ogni singola scommessa, ma è sicuro di piazzare le sue puntate in modo tale che, a lungo andare, finirà per uscirne vincitore. Ed è proprio questa la ragione per cui i casinò di Las Vegas prosperano: applicano la scienza del calcolo combinatorio contro persone che non lo fanno. E la scienza vince.

Nell'antichità il calcolo delle probabilità era confinabile solo al gioco anche se si sono scoperte importanti tracce che ai tempi di Ipparco e di Archimede ci fossero già approfondite conoscenze in materia

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Il Fantolino, i due Fratelli e la Matrena che compongono la Matrioska rappresenta questa umanità; ed è questa umanità che vive in tutti noi, Gente comune, Piloti delle Frecce Tricolori e Regatanti di America's Cup!

Ho detto che i quattro soggetti disgiunti snaturano la Matrioska. Rappresentano la società disgregata. La fuori uscita di un solo soggetto attua una forte disgregazione.

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Seguono considerazioni sulla matrioska che, nel caso specifico, è formata da quattro gusci concentrici aventi la stessa forma. La sezione operata assialmente all'asse to-->tn nel punto tk, ritaglia un piano su cui giaccciono 4 corone circolari anch'esse concentriche ....

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Revisione: da qui

L'uscita del Fantolino significa che la società esclude l'esistenza della Persona; l'uscita del Fratello minore, significa l'affermazione di una forte oligarchia che avvera il detto di Dostoevskij che ho trascritto nel sottotitolo di questo capitolo; l'uscita del Fratello maggiore che si appropria della Matrioska significa l'affermazione del Grande Fratello o del tanto temuto Leviatano.

I quattro soggetti congiunti sono la Matrioska e rappresentano la società integrata nel pieno rispetto di ogni singola persona. Il Grande Fratello non esiste ed il Leviatano è solo una minaccia che vive solo nella nostra fantasia, come anche nella nostra fantasia esistono oltre ai malfattori, anche i benefattori! Nella realtà, tra i due, nessuno ha mai prevalso ma il male che nessuno auspica non ha mai vinto né vincerà mai perché il male non si rigenera mai su sé stesso, mentre il bene ha sempre posto riparo al male, anche nei periodi più tragici della storia umana.

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Concludendo, credo che la Matrioska possa bene rappresentare l'espressione di una società in ogni periodo storico: l'evoluzione non è riferibile all'intelligenza della specie umana perché ritengo non cambi mai, ma al modo più o meno intelligente di usare le risorse disponibili, che è la variabile da governare razionalmente dai singoli soggetti uniti in società. Il governo delle risorse agisce nell' immanente: tutto ciò che non riveste la categoria di risorsa in forma di valore sociale non appartiene a questa categoria, ma alla categoria del trascendente dalla quale ogni singola persona trae la forza necessaria a crearsi, unirsi e partecipare in società.

Dietro ogni azione c'è una persona: un leader, un gregario, un componente, uno specialista, un esecutore, tutti liberi, ma, allo stesso tempo, per esser, tali, assoggettati ad una qualche regolamentazione organizzativa per sfruttare bene le risorse per recare benessere al percorso di vita in comune.

Dico benessere, non felicità! Quest'ultima riguarda solo gli aspetti psicologici propri nella conduzione atti sociali e, come tali, sono da considerarsi come costanti e non variabili in campo sociologico.

Ad esempio, fare la scuola per rendere felici i bambini, corrisponde ad operare quella distorsione nei fatti che ha tanto crucciato Pareto: la scuola serve per educare e per trasferire conoscenza, non per rendere felice i bambini (renderli felici è un fatto di stretta competenza della famiglia sino alla età adulta!), ma per ottenere un risultato nel pieno rispetto della personalità dei singoli.

Nel senso che ho voluto esporre sinora, ogni società potrà dirsi evoluta quanto più sfrutta al meglio le risorse disponibili, stimolando la scoperta di nuove e mantenendole in misura sufficiente per rigenerarle.

Peraltro, quanto più aumentano i parametri da tenere sotto controllo -e ciò richiede un impegno intellettuale e di coscienza sempre più gravoso- quanto più si fa complesso il gioco tra i vincoli (costanti) e i gradi di libertà (variabili) col rischio di confondere gli uni con gli altri, così come ho tentato di rappresentare con i bambini a scuola.

Il tener ben presente questo metodo, rappresenta l'unica via perché non sia più vero quanto ebbi a rilevare come Azioni scorrette di Classe Seconda - genere II e IV che si fanno quando si predispongono atti idonei per conseguire risultati che, il più delle volte, si rivelano contrari a quelli sperati:

  • dei rivoluzionari perché non abbattano il potere: così facendo ne creano un altro;
  • degli imprenditori perchè non riducano i costi illudendosi di aumentare l'utile: in realtà abbassano i prezzi di vendita;

ed oltre a questi ho aggiunto quelle:

  • dei sindacalisti perché cessino di stimolare azioni di protesta contro imprenditori che subiscono crisi di mercato chiedendo aumenti salariali e occupazionali: in realtà, con l'aumentare dei costi, accelerano la chiusura delle aziende che ne sono coinvolte creando disoccupazione;
  • dei governi, perché, per far fronte alle necessità dell'erario, cessino di lottare contro l'evasione aumentando il peso delle sanzioni contro i trasgressori e contemporaneamente anche le aliquote gravanti sui redditi più alti: in realtà ottengono l'effetto contrario perché le imprese chiudono ed i soggetti, per sopravvivere, passano ad alimentare l'economia sommersa.

Si obietterà che si sono inventati gli ammortizzatori sociali e che il governo è capace di fare con le tasse meglio dei privati!

Si può essere vero: ma, il più delle volte, questi sono palliativi che hanno un costo che non deve e non può urtare la suscettibilità dei singoli sconvolgendo l'equilibrio sociale (Es).

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Questa è una delle tante Piccole Matrioska. Prima che si componga per essere trasferita nella Grande Matrioska, occorre che lei stessa sia composta. Il ché vuol dire scoperchiare i componenti per vedere se sono vuote o piene; ricercare quelli mancanti; verificarne la compatibilità e la grandezza; inserirle nel loro ordine e contarle sino a cinque: come detto prima se sono meno di cinque manca uno o più componenti si ha in mano solo una o più bambole disperse da trasferire nella Matrioska più affine.

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Ma quale è il criterio per stabilire se un gruppo va considerato come fantolino o fratello minore?

I componenti della Matrioska rappresentano ordini qualitativi di residui valutabili in termini di potenzialità di azione sociale, misurabili in termini di indici riferibili ad entità omogenee. Gli ordini sono in numero di cinque rappresentativo dell'entità Matrioska rispettivamente:

  1. Fantolino --> Sicurezza. Famiglia e strutture assistenziali per la maternità e l'infanzia; educazione scolastica primaria e secondaria sino al compimento della maggiore età;
  2. Fratello minore --> Strutture di formazione ed aggiornamento professionale per l'avviamento al lavoro; strutture assicurative di assistenza e previdenza;
  3. Fratello Maggiore --> Sistema Stato: sua struttura ed efficienza. Strutture associative esistenti. Formazione universitaria. Sistema imprese livelli occupazionali e di competitività. Investimenti per settori tecnologici. Indici di produzione nei settori dell'energia, dell'industria manifatturiera ecc.;
  4. Matrena --> Coesione religiosa e culturale e politica. Investimenti in ricerca e sviluppo in campo scientifico e tecnologico;
  5. Matrioska --> Indice composito formato da una opportuna ponderazione degli indici riferiti ai singoli componenti che dà un valore da prendere a base per stabilire l'obiettivo da raggiungere.
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L'elenco che ho esposto è solo un'esemplificazione che può rappresentare un indagine meno analitica ma più mirata rispetto a quelle che vengono periodicamente prodotte dall'OCSE. Il fatto è che le indagini dell'OCSE che non sono fatte per evidenziare chi è il più bravo, non sono accompagnate da obiettivi comuni ai quali ognuno deve adeguarsi, ma sono oggetto di libera interpretazione di ognuno che se le adatta come vuole contestando questo o quel dato o ritardando la comunicazione per l'aggiornamento per non trarne stimoli al miglioramento della sua posizione.

Ma il difetto non sta nell'indagine; sta invece nel fatto che l'OCSE, come qualsiasi organismo internazionale non ha autorità per imporre niente.

Ha solo competenza ma il suo intervento non arriva nemmeno a quello di consiglio perché privo di potere politico.

Perché?

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Perché nessuna idea regge il governo del nostro mondo!!

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Pensiero da sviluppare: La libertà di coscienza è un diritto naturale, antecedente e superiore a tutte le leggi e le istituzioni umane: un diritto che non fu mai dato dalle leggi e che le leggi non possono mai togliere John Goodwin (1640-1660)

 

Roma, 10 ottobre 2007
In corso di revisione e completamento: 21 ottobre 2007

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