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La Matrioska
di Pietro Bondanini

Se ogni cosa sulla terra fosse razionale, non accadrebbe nulla. (Dostoevskij)

Le scie sul mare attorno alle boe e il tricolore che compare nello spazio immenso dei cieli mi aiutano ad immaginare scenari diversi e a rappresentarli in modo che ai regatanti e ai piloti si uniscano altri insiemi di umanità.

Regatanti e piloti sono persone comprese nei due diagrammi di reattività che figurano nelle pagine precedenti, ma vi figurano solo per il loro ruolo professionale e non nella loro forma completa di uomini che esprimono sentimenti con manifestazioni di vita che formano il credo, gli affetti, gli interessi extraprofessionali, le aspirazioni per il futuro, le preoccupazioni di carattere socio-economico ed ogni altro aspetto che da loro emani per esistere insieme con altri.

La vita di costoro non si svolge solo in barca o sull'aereo - pur sempre in modo non solitario - ma si estende dalla nascita sino al tempo corrente per tenere sotto controllo atti e manifestazioni propri che si crogiolano con quelli del prossimo in un sistema di interconnessioni che ho più volte detto essere regolate da intenzioni prevalentemente non logiche, cioè, ripeto: non sotto il dominio della sperimentazione.

Dall'universo umano, ho enucleato due categorie di persone che, legate tra loro da vincoli professionali molto invadenti per la loro identità, orientano i loro atti esclusivamente secondo la logica del processo di progettazione, ricerca e sperimentazione.

Infatti, nel loro agire professionale - per quanto non avvenga secondo teoremi - le azioni che sfuggono alla verifica sperimentale, sono sempre quelle di Classe Seconda genere IV (fini logici oggettivamente e soggettivamente), in modo esclusivo per i piloti delle Frecce Tricolori ed anche di genere II della stessa classe (fine logico oggettivo no, soggettivo si) per i regatanti di America's Cup.

A questo punto, con riferimento ai diagrammi che ho immaginato avvolgersi nel tronco di cono e nel cilindro, non mi resta che inserire l'uno nell'altro per osservare che tutte le manifestazioni non professionali dei regatanti ricadrebbero al livello di quelle dei piloti portando entrambi ad avvolgersi intorno ad un secondo cono ove si svolgono le occupazioni di tutte le persone non eccezionali come loro stessi.

Infine, occorre inserire nella cavità di quest'ultimo solido, un terzo cono per comprendere la popolazione non adulta che, nel crescere, va ad occupare il posto determinato dal congiungersi del progetto con il percorso di vita di ognuno secondo il proprio profilo sociale, overo secondo un modello prefigurato.

Se dipingo i solidi con vivaci colori, aggiungendo le fasce a spirale, potrei sbizzarrirmi e formare un bel quadro astratto!

Ecco dunque impostato un modello importante dell'umano agire!

°°°

Che forma ha l'insieme dei solidi che sto immaginando?

Il 27 luglio 2007 riscoprii la Matrioska(*) frugando tra le cose di casa e ponendo lo sguardo sullo scaffale in alto dove era posta un po' in disparte, ma pur sempre facendo bella mostra di sé quasi volesse invitarmi e chiedermi: "In quanti siamo?"

Aprii la prima bambola e così tutte le altre; le ricomposi una per una; le contai: sette; ricomposi riducendo il tutto all'unità e mi chiesi: "Quante sono le bambole: sette o otto?"

Inoltre pensai: "E se la mia Matrioska costituisse il contenuto di una Matrioska più grande?" Mi parve che la mia Matrioska, non sarebbe più stata tale e che i miei sette componenti sarebbero andati a formare parte di una Matrioska più grande. Ne dedussi che un elemento disgiunto e vuoto di contenuto è una Matrena in attesa di almeno un elemento per diventare Matrioska.

Da allora mi sollazzo con il dilemma Matrena/Matrioska ai confini della logica ma che - ahimè, per strane e fantasiose similitudini, come in seguito osserverò - trova riscontri drammatici nella storia!

°°°

Prima di esaminare la conformazione del modello Matrioska, ritengo opportuno riprendere il concetto del generatore di forze Gf, e proporre la verifica di questo assunto:

In un certo contesto storico (Cs), l'equilibrio sociale (Es) raggiunge il massimo livello di efficienza quando:

  • le risorse disponibili sono sufficienti per soddisfare i bisogni sociali;
  • il generatore di forze (Gf) è alimentato in un processo (Ps) da derivate i cui residui sono esclusivamente di Classe Prima o di Classe Seconda mirate a compiere solo:
    • azioni di Classe Prima logiche sia per fine oggettivo che soggettivo e cioè sostenute da principi scientificamente esatti;
    • azioni di Classe Seconda - IV genere a (il fine oggettivo sarebbe accettato se il soggetto lo conoscesse) e genere b (il fine oggettivo non sarebbe accettato se il soggetto lo conoscesse).

Come ho detto, devono esistere risorse in misura sufficiente per soddisfare i bisogni e ciò può realizzarsi in un sistema deterministico nel quale possono essere esaudite solo le necessità materiali corrispondenti a definizioni quali-quantitative misurabili.

Ora, considerato che, a tal fine, occorre associarsi, le persone interessate, prima di assumere il ruolo che a loro compete nel contesto organizzativo in cui operano, prendono coscienza dei rischi comportanti le azioni che dovranno svolgere e manifestano la propensione a soggiacere a vincoli operativi, corrispondenti alla cessione di parte della libertà, dai quali potranno ottenere vantaggi commisurati al benessere materiale e spirituale atteso.

Nel contesto sociale, la propensione si manifesta con un atto di adesione in quattro modi diversi:

  1. Propensione coatta. E' il caso nel quale le persone sono costrette ad unirsi alla classe determinata dal loro rango sociale;
  2. Propensione indotta. E' il caso nel quale le persone fanno parte di un'associazione per curare gli interessi per l'esercizio delle proprie attività, oppure per tutelare i diritti lesi per qualche circostanza di danno emergente o subito;
  3. Propensione volontaria. E' il caso nel quale le persone coltivano un'idea e si associano con l'impegno di professarne la diffusione compiendo missioni di proselitismo;

Oltre i confini di A. e di C. la propensione si manifesta come istintiva. E' il caso nel quale le persone manifestano al fine di liberarsi da ogni vincolo ed obbligo verso gli altri concependo la vita come tempo da trascorrere solo per sè stessi e per concedere niente agli altri.

Nel prospetto che segue, ho evidenziato gli effetti che la propensione produce nei riguardi dell'ideologia politica, dei regimi da questi instaurati, del generatore di forze Gf e dei relativi residui.

Ingrandisci

Ritengo che nello schema sia contenuto tutto il necessario per delineare con maggiore precisione il funzionamento dell'equilibrio sociale Es secondo i diversi regimi instaurati e retti dalla loro idea fondante. Voglio dire che la società forma sempre un equilibrio e c'è sempre un modo perchè questo possa raggiungere la massima efficienza.

Infatti, i sociologi hanno sempre pensato di costruire il loro sistema a contorno della realtà politica del loro tempo e si può affermare che i loro sistemi si sono tutti evoluti in tal senso.

In una società ove la politica si ispira a principi democratici diffusi, la propensione si manifesta nei modi B. e C. e la libertà è assicurata a tutti. Invece, quando la propensione è indotta come nel modo A., la libertà è condizionata all'appartenenza ad una classe in cui la libertà dipende dal privilegio conseguito per cooptazione nella nomenclatura; oppure si manifesta in modo istintivo, questa si confina nella casta, secondo legami d'influenza o di parentela e con un metro di valutazione esclusivo.

Quindi, oltre i confini dei modi B. e C., rispettivamente ci sono schiavitù ed 'emarginazione sociale.

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Occorre anche precisare che la propensione si manifesta come atto individuale che sotto il profilo sociale ha rilevanza solo se esercitato tra gruppi di persone organizzate per qualche particolare fine. Quindi, gli effetti sociali della propensione si ricavano solo dal comportamento complessivo di gruppo che, con quello di altri, contribuisce a formare l'equilibrio sociale Es che si determina con il processo Ps. Il tutto, quindi, genera forze (fi) e (fn) che producono Derivate (manifestazioni) contenenti Residui di interazione - Classi III e IV e Residui di integrità - Classi V e VI nell'ambito di Residui di Classe I - Istinto delle combinazioni e da Residui di Classe II - Persistenza degli aggragati.

Quando, a base del processo Ps, le Derivate (manifestazioni) sono sospinte da Derivazioni di Classe Ia - Affermazioni derivanti da fatti sperimentali si può affermare di ritenere che la società tende a raggiungere il massimo dell'efficienza realizzabile con le risorse a disposizione. Ma quanta parte delle azioni prodotte dalle Derivazioni di Classe Ia sono sperimentabili? Poche: la maggior parte delle azioni dipendono dalle strategie condotte dagli operatori, l'efficacia delle quali è riconducibile esclusivamente alla ragionevolezza e al buon senso delle persone coinvolte.

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Per spiegare meglio il concetto, immagino che il contenitore del modello residuale sia la Matrioska russa di cui utilizzo quattro degli otto pezzi, ognuno dei quali esprime proprie qualità residuali. Peraltro, va tenuto presente che la Matrioska, in quanto può essere composta o scomposta, assume il volto di cinque personaggi il profilo di ognuno dei quali è il seguente:

  1. la Matrioska quando racchiude in sé tutto il suo contenuto formato da individui socialmente legati gli uni agli altri;
  2. la Matrena quando è sola e che - per essere la più brava nel saper fare presto e bene è la più grande - rappresenta la professionalità creativa dei regatanti di America's Cup che si fanno sospingere dai capricci dei venti del mare. Sono i pionieri, quelli che smuovono la società adeguandola ai cambiamenti - Residui di I Classe ricadenti nell' istinto delle combinazioni generanti in ogni caso azioni non logiche comprese nella Classe Seconda generi IVa e IVb ( fini giustificati oggettivamente:si e soggettivamente:sì rispettivamente accettati o non accettati dal soggetto se li conoscesse);
  3. il Fratello maggiore che rappresenta la professionalità che si estrinseca in modo da non lasciare nulla al caso, come quella dei piloti della pattuglia delle Frecce Tricolori e di tutti coloro che sanno tenere in equilibrio tutte le componenti sociali sulle quali esercitano il loro controllo - Residui di II Classe ricadenti nella persistenza degli aggregati generanti in ogni caso azioni logiche comprese nella Classe Prima (fini giustificati oggettivamente:si e soggettivamente:sì);
  4. il Fratello minore che rappresenta la confluenza di tutte le manifestazioni umane di gruppo in un ordine sociale costituito come quelle espresse dalla Gente comune, compreso quelle della Matrena ed del Fratello maggiore - Residui di Classe III, IV, V e VI orientati a scopi di socialità generanti in ogni caso azioni comprese nella Classe Seconda genere II (fini giustificati oggettivamente:no e soggettivamente:sì);
  5. e col Fantolino in fasce , intendo esprimere la reattività sociale di quanto resta di non logico e immaturo nelle manifestazioni stimolate da bisogni primordiali che tutta questa umanità, regatanti, piloti e gente comune - rispettivamente la Matrena ed i due Fratelli e la Gente comune - deve gestire per il solo fatto di esistere - Residui di Classe III, IV, V e VI generanti in ogni caso azioni non logiche di Classe Seconda genere I (fini giustificati oggettivamente no e soggettivamente no) e genere III (fini giustificati oggettivamente: no e soggettivamente:sì).
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Quando la Matrioska è composta, ritengo che ben si possa sostenere che rappresenti la reattività sociale dell'intera società umana e che da questa possa ricavarsi un modello sul quale progettare, sulla base di un fantolino socialmente ben integrato, la crescita del Fratello Minore facendolo avvicinare al Fratello Maggiore.

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Sinora ho rappresentato la civiltà come il succedersi di fasi di rinnovamento alternate a fasi di decadenza: un fenomeno che, nel complesso, si manifesta come cambiamento. Invece, ho trascurato il fatto che questo fenomeno è comunemente è inteso come progresso.

A mio avviso, confondere il cambiamento col progresso costituisce una falsa rappresentazione della realtà. Infatti il progresso non produce il cambiamento: è solo una faccia di esso e riguarda solo l'aspetto tecnologico infuso nelle attività umane, cioè quell'elemento che considero come unica variabile nella socialità di 2.Matrena e costante in quella di 3.Fratello Maggiore. Il progresso, strettamente congiunto ad altre follie, getta le basi al cambiamento e, quando è assimilato determina una fase ciclica: un' epoca, o per dirla con gli storici, un evo.

Faccio questa precisazione perché l'errore è molto diffuso ed è fonte di gravi distorsioni nella politica sociale perché si va diffondendo, tra coloro che si denominano progressisti, la falsa idea che l'evoluzione dell'uomo sia determinata dal progresso scientifico!

No! L'uomo non evolve.

Aumenta solo il suo potere di agire, sotto l'ombrello della razionalità, su un numero sempre maggiore di elementi regolatori della propria vivenza! Ma la qualità della vivenza la determina sempre lui: l'uomo di sempre!

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Quanta parte di razionalità c'è nell'evoluzione del modo di vivere umano?

Fëdor Dostoevskij ci ha dato una grande lezione, come figura anche nel sottotitolo del presente capitolo:

Se ogni cosa sulla Terra fosse razionale,
non accadrebbe nulla.

E invece accade di tutto, e, se qualcosa accade in ordine alla socialità vuol dire che si muove qualcosa che ci sfugge, di non logico, cioè cosa non sperimentale e non ripetibile.

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(...) Stalin e Hitler ne hanno offerto la dimostrazione: una dimostrazione in area non logica ovvero, come affermo io, non nell' immanente, ma nel trascendente, come sono tutti i fenomeni che si svolgono nella Matrioska. Quei due tiranni - al fine che dico, poco importa che l'uno fosse nazionalsocialista e l'altro comunista - da Fantolini in fasce, non seguirono il percorso di crescita

Fantolino->Fratello minore->Fratello maggiore->Matrena

ma, al contrario, rimanendo tali e impersonandoli tutti, rubando la libertà ad ognuno che potesse essere di ostacolo ai loro insani disegni, puntarono dritto al potere della Matrioska. Cosa ottennero? Niente per loro e miseria per gli oppressi! Giocarono come bambini con giocattoli troppo pericolosi per loro e funesti per gli altri!!

Nessuno può arrogarsi il potere della Matrioska, ma d'altra parte, tutti possono aspirare ad impersonare la Matrena.

Ma, ancora oggi, alcuni sono sulla strada di ripetere lo stesso errore: dotati di scarsa cultura, iniziano con illudere i fantolini con false teorie (le fallaci ideologie paretiane) e si giungono a dominarli senza farli crescere, nemmeno a livello di Fratello minore. Così riducono i loro sudditi a vivere in una fattoria di animali: ognuno ha una funzione specifica ed esclusiva: il bue lavora; la gallina fa le uova; il gallo dà la sveglia e ad assicura la sopravvivenza della specie ... e il maiale che vive solo per l'ingrasso, si libera del padrone, si appropria del potere per costituirsi, con la propria specie, classe dominante.

George Orwell scrisse queste cose nel 1944. Sembra che alcuni le debbano ancora leggere.

In questo nostro tempo incerto durante il quale scrivo queste pagine, osservare l'ascesa politica di alcuni personaggi, la cui cultura non credo superi la scuola di partito, mi ha fatto rivenire in mente La fattoria degli animali che ho letto quando ancora ero ragazzo.

Possibile che ancora oggi sento il bisogno di citarlo e consigliarne la lettura? L'ho perso, oppure lo ha imbucato mio fratello maggiore nella sua casa; lo ricomprerò su Ibs!

La libertà di coscienza è un diritto naturale, antecedente e superiore a tutte le leggi e le istituzioni umane: un diritto che non fu mai dato dalle leggi e che le leggi non possono mai togliere John Goodwin (1640-1660)

 

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Rosignano Solvay, 20 agosto 2007
Revisione del 27 settempre 2007
Revisione del 30 settembre 2008

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Fatti di ieri, idee di oggi
01-Introduzione
02-Complicazioni
03-La Torre civica
04-Potenza
05-Follia
06-La prima follia:      Babele
Van Coppenol, il calligrafo
07-Via Vilfredo       Pareto
08-Le azioni degli       uomini
09-Residui e       derivazioni
10-Follie e reattività      sociale
11-Noi ed il nostro      futuro
12-Da una boa      all'altra
13-Le Frecce      Tricolori
14-La Matrioska
15-Il Fantolino
16-Tre pilastri per un'      idea
17-Idee circolanti
18-Circolazione      delle Elette
19-Tsunami
20-Sapienza e      scienza
(*) La prima bambola di legno composta da otto pezzi venne costruita ai primi del Novecento dal mastro Vasiliy Zvezdochkin e colorata dall'illustratore di libri per l'infanzia Maliutin, profondo conoscitore dell'arte popolare dei villaggi russi, il quale rappresentò la bambola con il vestito tradizionale locale, chiamandola Matrena (dal latino mater, madre). Si può considerare, quindi, che Matrioska sia un diminuitivo di Matrena e che rappresenti simbolicamente la figura materna e la generosità ad essa correlata, in cui si identifica spesso - anche nella cultura occidentale - nella fertilità della terra.Le otto piccole bambole che componevano la prima matrioska rappresentavano, in ordine di grandezza, una madre, una ragazza, un ragazzo, una bambina ecc., fino all'ultima figura, quella di un neonato in fasce (da Wikipedia: Matrioska).


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