In un giorno di questi ricevo un messaggio che lascia presagire un durevole sodalizio. Un titolo ambizioso e temerario mi galvanizza incredulo!

Leggo velocemente e ne traggo una conclusione: chi scrive è un amico, Ignazio Alborè, quel giovane amico che cerco per completare il mio disegno nel percepire, nell'attuale assetto sociale globalizzante, quei segni per il raggiungimento di un nuovo e durevole equilibrio.

Non è mio compito entrare nel merito dei 14 principi da lui enunciati e ciò perché sono accompagnati da un documento di oltre 600 pagine che richiedono un attento esame, da una parte, e dall'altra - cosa a mio parere essenziale - un rimaneggiamento completo per ottenere quella chiarezza espositiva che lo renda accessibile a tutti.

Infatti, io, orientato da tempo sul tema che propone, riesco a percepire il senso compiuto di ognuno dei quattordici principi; chi, invece, crede ancora che l'uguaglianza e la democrazia si ottiene con la rivoluzione in piazza, manovrando i mercati oppure socializzando la privacy, la famiglia, la terra, il capitale, il lavoro e l'impresa si fermerà, nella lettura, al primo dei quattordici giudicandolo, già da solo, velleitario e contraddittorio con i principi che comunemente ognuno ha della libertà.

Da una prima lettura dello scritto di Ignazio Alborè, mi ha galvanizzato in particolare l'argomento che regge il suo pensiero. Ritengo che il cospicuo risultato del suo sforzo vada premiato incoraggiandolo a diffondere il suo pensiero con il supporto di un valido sostegno filosofico e storico.

Egli considera le "Forze che reggono le organizzazioni sociali e l'economia" come essenziali allo scopo di conseguire l'equilibrio sociale. Tra queste ne individua due specie operanti in senso contrario, le cui componenti (risultato dell'azione di dette forze) rappresentano, nel complesso e ad ogni tempo, il benessere inteso come felicità sociale. Al riguardo dice:

In un sistema economico . devono sempre agire forze di impulso (Fi) e forze neutralizzanti (Fn ).
Le forze neutralizzanti (Fn) neutralizzano, appunto, le forze di impulso (Fi).
Le forze d'impulso (Fi) sono quelle deputate alla creazione di lavoro, ricchezza e benessere.
Le forze neutralizzanti (Fn) sono quelle deputate al mantenimento dell'equilibrio economico, della concorrenza, del potere d'acquisto della moneta, della parità del bilancio pubblico, e quelle deputate alla distribuzione del lavoro e della ricchezza
(Ignazio Alborè: L'ideologia delle 5 leve - Cap. XIII - pag. 264).

Ecco la chiave di volta sulla quale si posano le azioni degli uomini , le stesse operanti nel campo sociale analizzate da Pareto e che richiamo nell'omonimo capitolo di questa sezione.

Ed è appunto queste forze che intendo considerare per operare una traslazione di quanto ha osservato questo grande sociologo in ordine alle componenti delle azioni degli uomini che si manifestano nel circuito dinamico-sociale. Ciò consentirà di osservare compiutamente le forme sociali esistenti e di progettarne altre al fine di conseguire un nuovo equilibrio sociale Es più aderente ai principi di libertà rispetto a quelli offerti dalle passate ideologie. Questa espressione (Es) rappresenta sinteticamente quanto penso al riguardo:

In sintesi la dinamica sociale si articola su tre ordini interdipendenti che rappresento nelle parentesi [] e precisamente sul contesto storico (Cs) che si manifesta nei suoi cicli temporali (giornaliero, stagionale, generazionale ed epocale) con la generazione di follie che seguono allo sciame degli eventi (ordine generante):

sulla dinamica del processo sociale (Ps) costituito dalla reattività che la società manifesta nel contesto storico (Cs) individuata strutturalmente nelle derivate paretiane che risutano dalle cerniere che si formano tra residui e derivazioni (ordine focale):

ed infine sul generatore di forze (Gf) che agiscono sull'intero sistema sociale così come ipotizzate dal mio amico Ignazio Aborè (ordine generatore):

Se legata ad un particolare evento, non credo necessari, ulteriori sviluppi matematici all'espressione (Es), in quanto gli ordini (Cs) e (Ps) prevalentemente trattano quantità non misurabili nel senso, nella direzione e nell'intensità.

(Es) è solo un metodo per separare, in un particolare contesto storico, l'insieme dei vari aspetti che le azioni degli uomini assumono come componente delle forze (Gf), da quanto sfugge al controllo umano che si concretizza in (Cs) e dalle manifestazioni sorrette da atti, credenze, tradizioni, ideologie ecc. così come Pareto ci ha insegnato ad individuarle nella sfera della logica sperimentale ed in quella non sperimentale (Ps).

Diverso è il trattamento dell'ordine relativo al generatore di forze (Gs).

Ritengo che il generatore di forze (Gf), agisca solo sull'economia del sistema e coinvolga esclusivamente il bisogno materiale di vivenza per il conseguimento del benessere utilitaristicamente inteso. Pertanto, trattando solo i quattro fattori economici di produzione (terra, capitale, lavoro e impresa e le rispettive remunerazioni: rendita, interesse, salario, profitto) la materia costituirà, nel suo insieme, il reame dell'analisi quantitativa e statistica.

Caro Ignazio, datti da fare!