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Noi e il nostro futuro
di Pietro Bondanini

Le società cambiano lentissimamente in quanto i residui cambiano lentissimamente. Ma cambiano, seppure impercettibilmente rispetto alle derivazioni, alle ideologie, alle teorie sociali ecc.

Nella pagina precedente ho inteso separare, nel contesto dei comportamenti umani che conducono a formare l'equilibrio sociale (Es), i fenomeni che si interconnettono sulla base di entità quantificabili e misurabili nel senso, nella direzione e nell'intensità da quelli che non sono oggetto di misurazione alcuna, nemmeno sotto il profilo statistico. I primi (misurabili) li considero tra quelli compresi nel generatore di forze (Gf); gli altri (non misurabili) negli ordini del contesto storico (Cs) e del processo sociale (Ps).

A questo punto vorrei considerare tutti i fenomeni compresi nell' espressione (Es) non quali appaiono in un particolare momento storico, ma nel loro insieme, ovunque in ogni tempo, sempre, prima, ora e dopo come ho prefigurato, quando, l'otto settembre 2002, sotto il vigile sguardo di Donchì, ho ideato la copertina di pibond.it .

Infatti l'espressione (Es) è vera sempre ed in ogni caso, ma si presenta con multiformi aspetti nel tempo e nello spazio.

Partendo dall'ordine focale di (Es) (equilibrio sociale), che è Ps (processo sociale),

Gf , (il generatore di forze)
opererà con più o meno efficacia a seconda della bontà del circuito che si muove nei rapporti in
Ps = [( derivazioni <-> residui
-> derivate)].

Infatti, come ha osservato Pareto, in una società, tanto più le azioni hanno fini logici sia oggettivamente che soggettivamente, tanto più, nel complesso, aumenta il valore complessivo del sistema Es .

In parole povere, se tutte le azioni poste in essere dagli uomini fossero di Prima classe (fine logico oggettivo:sì; soggettivo:sì) e, allo stesso tempo, il fine oggettivo realmente conseguito coincidesse sempre con quello atteso, si potrebbe affermare che il processo sociale Ps non sarebbe più necessario ed il generatore di forze Gf funzionerebbe da solo ovvero, per assurdo ma vero, l'umanità vivrebbe con la sola occupazione di bearsi in eterno nel proprio contesto storico (Cs). Come il signor Lieven Wilmesz van Coppenol!

In altro modo, lo stesso concetto può essere espresso dicendo che l'equilibrio sociale Es si raggiunge quando

Cs = [( derivazioni <-> residui -> derivate)]
tende a zero cosicchè l'umanità non abbia più alcun bisogno da appagare.

Il secondo concetto serve a rappresentare l'errore contenuto nell'inciso per assurdo ma vero contenuto nel primo, perchè si può immaginare una beatitudine nel proprio contesto storico, ma, allo stesso tempo è impossibile immaginare, in questa ostile natura che coinvolge la nostra stessa esistenza, una vita umana priva di bisogni.

Roba da fare impazzire: infatti, come il signor Lieven Wilmesz van Coppenol!

E questo è vero particolarmente oggi come mi riprometto di esporre in seguito nella prossima pagina dedicata alla Circolazione delle Elette ed in seguito nella Sezione Pecunia e Moneta.

Usando termini paretiani, in base a quanto esposto nella pagina dedicata alle Azioni degli uomini, lo scenario più sopra composto nei due modi diversi, sarebbe raggiunto quando tutte le persone al mondo compissero azioni di Classe Seconda - Genere IV e laddove le derivazioni coincidessero con un insieme di teorie sperimentalmente testate. Quindi, con tali cratteristiche, dette azioni tenderebbero a riclassificarsi nella Classe Prima (azioni con fine logico sia oggettivamente che soggettivamente basate esclusivamente su teorie scientificamente testate).

Enzo Rutigliano in "Teorie sociologiche classiche" (Bollati Boringhieri - ISBN 88-339-5655-5 - 2001) , al capitolo VII dedicato a Vilfredo Pareto - riferendosi a questo illustre sociologo in ordine ai residui che rappresentano le costanti immutabili che si riscontrano in tutte le società - sostiene che si " potrebbe pensare che il sistema sociale sia statico, che non muti. E invece",

per cause in parte note e in parte sconosciute, ma di cui alcune sembrano appartenere alla natura psicologica dell'uomo, il movimento morale e religioso è ritmico, così come il movimento economico. Il ritmo di quest'ultimo movimento dà luogo alle crisi economiche, che ai tempi nostri sono state studiate con cura e sono assai ben conosciute. Il ritmo del primo movimento, al contrario, è spesso passato inosservato; tuttavia, basta percorrere la storia per riconoscerlo molto distintamente. (V.Pareto - I sistemi socialisti - UTET Torino; pag. 148 sg.)

Rutigliano continua nel rilevare che ciò accade

perché a un tipo di società in cui prevale l'istinto delle combinazioni succede una società in cui prevale la persistenza degli aggregati. Questo movimento è poco appariscente. Visibile ed appariscente è ciò che appare più visibile con manifestazioni eclatanti: sono quelle che intervengono nei ragionamenti, nelle teorie, nelle religioni, nelle giustificazioni e nelle spiegazioni dei nostri atti e delle nostre prese di posizione; in una parola, nelle derivazioni. Dunque, il sistema sociale, le società evolvono, mutano ma a due velocità: lentissima e quasi impercettibile per i residui, veloce per le derivazioni. (E. Rutigliano Ibid - pag. 246)

Premesso quanto sopra, osservo che la società si evolve in cicli: nei cicli temporali (giornaliero, stagionale, generazionale ed epocale), il cambiamento è sempre operante e crea una dinamica alterna che porta gli uomini ad espandersi seguendo l'istinto delle combinazioni o a racchiudersi a riccio sulle proprie conquiste tutelandosi nella persistenza degli aggregati.

Questa dinamica si muove all'interno degli spazi temporali e ritengo che si possa affermare che una società è tanto più evoluta quanto più le azioni prodotte perseguano un fine logico.

In poche parole occorre che il comportamento di una società derivi le proprie azioni da ragionamenti coerenti con la logica e cerchi di minimizzare l'afflusso del non logico nel generatore di forze (Gf). Un tale scenario è rappresentato nella pagina La prima follia: Babele e credo che si manifesti in tutte le società, all'apice del loro splendore, ovvero all'inizio della loro decadenza.

Quando si realizza la condizione di cui sopra basta un evento per scatenare la follia che da inizio ad un nuovo ciclo sollecitando quell'istinto delle combinazioni che genera il mutamento sociale. Tanto più è eclatante l'effetto follia, tanto più questo istinto si scatena; ma anche si scatena l'istinto conservativo per salvare il salvabile. Ad ogni rivoluzione è seguita una restaurazione. Ciò è vero, ma è anche vero che le condizioni di inizio sono state sempre diverse ed in massima parte Es si è sempre riformato su basi logiche più solide.


Nella storia abbiamo enne esempi di inizio di civiltà ed abbiamo anche l'esempio della loro fine quando si sono estinte o quando, mutando, si sono integrate in altre.

E' vincente quella civiltà che lega i propri atti alle azioni logiche: azioni che possono ritenersi volte a soddisfare sia l' istinto delle combinazioni e sia quello della persistenza degli aggregati , perché la logica dice che, quando occorre, è necessario il cambiamento , ma quando questo cambiamento non occorre è necessario resistere per non tornare a compiere azioni non logiche.

E per esser logiche le azioni devono essere sempre fondate su una base di conoscenza dinamicamente competitiva e sufficientemente ampia rispetto alle risorse che l'uomo sfrutta con le tecnologie disponibili.

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Per rappresentare visivamente questo fenomeno, nella Raccolta testi/spirale di Pareto, appare una figura rappresentante una spirale che si svolge sulla superficie di un cono e che ho riprodotto più sotto integrandola col fattore tempo.

Per l'uso che intendo fare di questa immagine, penso possa denominarsi Diagramma di reattività sociale.

 

 

 

Ne seguo il percorso dall'alto verso in basso nella direzione irreversibile del tempo to-tn .

La linea del percorso rappresenta l'evoluzione del complesso della civiltà umana nella storia dal tempo to al tempo tn. Ad ogni tx corrisponde un R+Rx che rappresenta il grado di reattività in termini di coerenza del comportamento sociale, dove R rappresenta i residui che sospingono a compiere azioni con una ragionevolezza giocoforza affidata alla valutazione degli elementi imponderabili (tra caotici e casuali) e Rx quei residui dove la ragionevolezza è esplicata con l'uso degli elementi di certa ponderabilità sul piano della causalità e dell'interdipendenza.

Pareto ci ha insegnato che i residui più importanti sono quelli di Classe I - Istinto delle combinazioni e quelli di Classe II - Persistenza degli aggregati e, tutto sommato, ritengo, che, sotto un profilo storico evolutivo, siano essenziali per apprezzare lo stato sociale di ogni epoca.

Qui ricordo che, lungo la linea del tempo to- tn, i residui si allargano in misura R+Rn, dove - come sostiene Rutigliano a pag. 247 del libro che ho già citato, R è quel residuo aleatorio meno efficace, ma indispensabile per porre in essere l'azione ed Rn è quello stesso residuo meno aleatorio e più efficace che si ottiene con l'uso della ragionevolezza.

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A differenza della circolarità, la forma a spirale avvolta intorno al cono nello spazio e nel tempo, rappresenta, in modo più convincente, questa forma evolutiva: in questo ambiente, l'uomo si aggira, con la sua peculiare attitudine a ragionare, a valutare le circostanze esterne per assumere le decisioni appropriate sulla base di conoscenze acquisite con l'esperienza e di agire in conseguenza; il tutto secondo un andamento oscillante attorno all'asse del tempo, in un crescendo continuo verso la qualità delle prestazioni e, in senso generale, per seguire convenientemente l'esistenza terrena usufruendo di tecnologie sempre più efficienti e di un controllo delle fonti energetiche in via di continuo miglioramento.

Ai tempi di Vico - che confondeva la natura dell'uomo con l'uomo stesso e riteneva che non cambiasse mai come Pinocchio che ripeteva sempre gli stessi errori - questo andamento non era molto riconoscibile (allora l'aratro era ancora trascinato dai buoi); oggi, invece, le cose cambiano con l'aver scoperto che l'uomo, pur rimanendo da sempre il medesimo, non ha mai smesso di migliorare le proprie azioni che hanno trovato concretezza coinvolgendo, in misura sempre più diffusa, la globalità umana nell'assimilazione del cambiamento(*).

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Qui mi soffermo solo su questi pochi concetti, proponendomi di ritornare sull'argomento nella sezione L'attimo fatale, in coda alla pagina Parmenide ed Eraclito: un dilemma.

Riprendendo in esame le formule, si può osservare che, considerato un certo percorso t1->t2 lungo la spirale, l'equilibrio sociale Es2, rispetto a Es1 si attesterà in un punto tanto più distante dall'asse to->tn, quanto più il processo sociale Ps si appoggerà su un generatore forze Gf efficiente; che, come si è visto, agisce esclusivamente su variabili quantitative misurabili che si estrinsecano sotto forma di forze d'impulso ( Fi ) e forze neutralizzanti (Fn).

Queste forze sono esercitate dalle Elette (così come Pareto denomina i gruppi di potere) e si possono classificare in conservatrici (Fn), i cui residui sono prevalentemente di Classe I - Istinto delle combinazioni e progressive (Fi) , i cui residui sono prevalentemente di Classe II - Persistenza degli aggregati; si valutano in relazione alle azioni complessivamente svolte sulla base dei programmi sotto il profilo dell' efficacia e della coerenza con le idee che ne costituiscono la ragione .

Questo è un metodo valido per ogni epoca ed esprime la forma dell' equilibrio sociale Es che gli è propria. Idee e ragione sono, quindi, i veri ed autentici elementi per valutare i fondamenti di qualsiasi azione politica .

Quanto precede sembra semplice e lo è veramente quando le idee sono poche e riferite a poche cose i cui costituenti sono legati da semplici legami di interdipendenza; il tutto si complica quando le idee si intrecciano in un complicato sistema di rapporti nei quali i legami si sfilacciano per l'intervento di un eccessivo numero di fattori imponderabili.

E, in verità, la vita sociale umana è molto complessa: a tal punto che, dal secolo scorso, e ancora oggi, oligarchie tiranniche insidiano gli ordinamenti democratici, semplificando il funzionamento del generatore di forze Gf. A tal fine, architettano progetti utopici che risultano fallaci rispetto agli obiettivi proposti perchè portano alla formazione di classi di individui socialmente deboli inducendoli ad esprimere, carpendo il consenso con false promesse prodotte dall'ideologia (derivazioni), residui di bassa qualità e alla rinuncia della libertà. Prima fra tutte, quella di parola.

E' vero che, nelle nostre attuali democrazie occidentali, queste semplificazioni sono difficilmente attuabili; ma è pur vero che possono essere contenute nei limiti in cui i singoli individui componenti la società sono disposti ad attuarle con una parziale rinuncia alla libertà, purché ciò sia funzionale al rispetto dell'identità individuale propria ad ognuno. E questa rinuncia è accettata tanto più intensamente quanto più le idee guida sono accolte con una forma di contratto collettivo o individuale , per l'appartenenza ad organismi di tipo economico produttivo o di consenso espresso con il voto, nel caso di organismi politici che producono costi per soli benefici godibili socialmente.

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Ecco, nei prossimi capitoli, mi avvarrò di forme, di associazioni, di persone, di bambole e di ogni altra cosa che possa aiutarmi al meglio per sviluppare sino in fondo le potenzialità del pensiero paretiano.

Ognuna di queste entità costituirà un modello nel quale variabili e costanti sono valori immanenti del sistema che li raggruppa e che interagiscono solo per gli effetti del loro potenziale complessivo che esprimono nel sistema stesso.

Pertanto, nell'ambito del sistema, variabili e costanti sono variabili; le une, come variabili di sistema che divengono costanti nel modello; le altre, come costanti di sistema che divengono variabili di modello. Le variabili di sistema sono quindi costanti e rappresentano vincoli nel sistema; le variabili nel sistema rappresentano i gradi di libertà disponibili per le strategie di sistema che, in sociologia, portano al compimento di atti e di manifestazioni.

La qualità del processo sociale (Ps) è proprio l'argomento sul quale mi voglio concentrare. Questa qualità si misura in termini di ragione e di logica che si estrinsecano negli atti mossi dalle costanti e dalle variabili di modello al posto loro assegnato dalle idee guida incluse nella teoria che le raccoglie. (Vorrei poter dire ideologia, ma il termine è inflazionato ed oggi il termine assume un significato diverso rispetto al concetto che desidero rappresentare.)

In pratica tutto ciò vuol dire che non può esistere una strategia di modello, ma solo una strategia di sistema!

Un esempio?

Non affidare il Ministero dell'Economia ad un banchiere che continua ad operare come un banchiere! Insomma se un banchiere aspira ad essere Ministro dell'economia deve uscire dal modello banca ed entrare nel sistema economia.


(*)Benedetto Croce ebbe a sostenere un concetto analogo che penso di scoprire in questo brano:

(...) E il filosofo del tempo nostro, voglia o non voglia, non può saltar fuori dalle condizioni storiche in cui vive, o fare che ciò ch'è avvenuto prima di lui non sia avvenuto: quegli avvenimenti sono nelle sue ossa, nella sua carne e nel suo sangue, e deve tenerne conto, cioè conoscerli storicamente; e, secondo l'ampiezza in cui si estende questa sua conoscenza storica, si estende l'ampiezza della sua filosofia. Se non li conoscesse, e li portasse solamente in sé come fatti di vita, sarebbe in condizioni non diverse da un qualsiasi animale.(...)
CROCE, Logica come scienza del concetto puro, Laterza, Bari 1971, pp. 185

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Roma 2 maggio 2007
Revisione del 9 maggio 2007

Revisione del 12 agosto 2007
Revisione del 12 ottobre 2007
Revisione de 18 settembre 2008


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Fatti di ieri, idee di oggi
01-Introduzione
02-Complicazioni
03-La Torre civica
04-Potenza
05-Follia
06-La prima follia:      Babele
Van Coppenol, il calligrafo
07-Via Vilfredo       Pareto
08-Le azioni degli       uomini
09-Residui e       derivazioni
10-Follie e reattività      sociale
11-Noi ed il nostro      futuro
12-Da una boa      all'altra
13-Le Frecce      Tricolori
14-La Matrioska
15-Il Fantolino
16-Tre pilastri per un'      idea
17-Idee circolanti
18-Circolazione      delle Elette
19-Tsunami
20-Sapienza e      scienza
 


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